Binge eating
Il binge eating è un disturbo del comportamento alimentare il cui elemento più visibile è una difficoltà di controllo dell’impulso ad assumere cibo.
Più precisamente, si parla di binge eating quando la persona che soffre del disturbo è soggetta a frequenti episodi di abbuffate (l’assunzione in breve tempo di quantità spropositate di cibo).
Nel binge eating l’abbuffata avviene anche senza che la persona abbia particolarmente fame, ed è costante la presenza di una sensazione di perdita di controllo sulla propria capacità di smettere di mangiare.
Come avviene per tutte le dipendenze (in questo caso si dipende dall’abbuffata per evitare emozioni non altrimenti gestibili), anche il binge eating si accompagna a sensi di colpa e sentimento di bassa autostima.
Al contrario di ciò che si verifica nella bulimia, nel binge eating non sono presenti attività compensatorie inappropriate (per es. vomito autoindotto, uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico).
Il manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali (DSM) stabilisce i seguenti criteri per la diagnosi del binge eating.
1) Episodi ricorrenti di binge eating. Un episodio di binge eating si caratterizza per la presenza di entrambi i seguenti elementi:
b) sensazione di perdita del controllo nel mangiare durante l’episodio (per es., la sensazione di non riuscire a fermarsi, oppure a controllare che cosa e quanto si sta mangiando).
2) Gli episodi di binge eating sono associati con tre (o più) dei seguenti sintomi:
b) mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
c) mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati
d) mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
e) sentirsi disgustato verso sé stesso, depresso, o in colpa dopo le abbuffate.
3) Nel binge eating è presente un marcato disagio riguardo al mangiare incontrollato.
4) Il binge eating si manifesta, mediamente, almeno per 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi.
5) Il binge eating non risulta associato all’utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati, e non si verifica esclusivamente in corso di anoressia nervosa o di bulimia.