Dipendenza

Si parla di dipendenza patologica quando diventa impossibile cessare un dato comportamento diventato nocivo.

Un comportamento di dipendenza può riguardare l’uso di sostanze (per esempio dipendenza da cibo [disturbi alimentari], dipendenza da fumo, da alcool o da altre droghe), di oggetti (per esempio televisione, computer, internet), di emozioni (per esempio la dipendenza affettiva, sessuale, la dipendenza da sport estremi), o la pura messa in atto di certe azioni (per esempio shopping compulsivo, gioco d’azzardo, dipendenza da lavoro).

Un comportamento di dipendenza dà una sensazione positiva a breve termine e una sensazione negativa a lungo termine (ansia, vergogna, senso di colpa, ecc.).
Queste sensazioni negative aumentano la probabilità di rimettere in atto il comportamento di dipendenza.

Caratteristiche di un disturbo di dipendenza sono la presenza di un pensiero ossessivo riguardante l’oggetto della dipendenza, il manifestarsi di ansia, irritabilità e agitazione quando non è possibile agire il comportamento di dipendenza, e la percezione che il comportamento di dipendenza venga messo in atto in modo ripetitivo anche contro la propria volontà, nonostante le possibili conseguenze negative.

Tutti i comportamenti di dipendenza possono essere considerati difese di evitamento.
Una dipendenza nasce infatti per aiutare a coprire certe emozioni, a nascondere certi ricordi dolorosi, o a non notare certe mancanze nella propria vita.

Pur nascendo come aiuto temporaneo, ogni comportamento di dipendenza dà luogo a un circolo vizioso che finisce per renderlo autonomo. Per farlo esistere, cioè, anche in modo indipendente dalla causa che lo ha generato.

Il circolo vizioso della dipendenza può essere sintetizzato così:

1) elementi del passato, lontano o recente, provocano sofferenza (per esempio ansia, dolore morale, tristezza, bassa autostima).

 

2) Si cerca sollievo temporaneo tramite l’oggetto della dipendenza (che sembra diventare “la soluzione”).

 

3) Le cause della sofferenza sono ancora attive e, cessato l’effetto temporaneo del comportamento di dipendenza, la sofferenza si ripresenta.

 

4) La ricerca di sollievo si ripete e diventa dipendenza.

 

5) La dipendenza diventa di per sé causa di sofferenza (“la soluzione” è diventata “il problema”).

 

6) Si comincia a usare il comportamento di dipendenza per dare sollievo alla sofferenza causata dalla dipendenza stessa. Ed ecco che il comportamento di dipendenza non esiste più soltanto a causa delle proprie origini: è diventato autonomo.

Nel trattamento di una dipendenza, oltre a occuparsi di ciò che originariamente l’ha causata bisogna dunque affrontare la dipendenza come problema a sé stante.
Per questo motivo ogni trattamento di una dipendenza va concepito come una psicoterapia complessa e completa.

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